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![]() H.H. Pope Tawadros II Messaggio Papale della Festa della Resurrezione 2025 Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo, unico Dio, Amen. Ekhristos Anesti, Elithous Anesti. Cristo è risorto, in verità Egli è risorto. Mi congratulo con voi per la Gloriosa Festa della Resurrezione. La Festività con la quale concludiamo il santo digiuno che è durato 55 giorni. Celebriamo la Gloriosa Resurrezione per i successivi 55 giorni. Durante la gloriosa Festa della Resurrezione, celebriamo l’operato di Dio con noi, dandoci una benedizione tripla. Egli ci ha garantito l’amore, la grazia e la condivisione. Questo è quello che viene espresso nella conclusione di tutte le preghiere. Noi preghiamo citando l’amore di Dio Padre, la grazia dell’Unigenito Figlio, e la condivisione, il dono dello Spirito Santo. Queste sono le tre benedizioni che riceviamo durante la gloriosa Resurrezione, o meglio a causa della gloriosa Resurrezione. Il primo, l’amore con cui Dio ci ama, tanto che Egli venne nel mondo perché ci ama. Noi amiamo Dio, perché Egli per primo ci ha amati ( 1 Giovanni 4:19). Questa fu la gloriosa incarnazione. Il passaggio di Dio verso di noi sulla terra. Il suo amore non fu teoretico, verbale, o remoto, ma amore vero. Egli venne e fu incarnato, e la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria ( Giovanni 1:14). Questo è come Dio ha amato il mondo. Non vi è amore più forte di quello che esiste tra gli amati. Ogni persona è amata da Dio. Poi venne la grande grazia: la grazia della resurrezione, la grazia del perdono, la grazia della redenzione, la grazia del rinnovamento. Abbiamo ottenuto e ricevuto queste grazie attraverso l’opera di Cristo. La Sua incarnazione sulla terra, poi la Sua gloriosa morte sulla croce per il nostro bene. Poi la Sua resurrezione per la nostra salvezza. Questa grande grazia concede all’uomo la grazia della resurrezione. Come sappiamo, la resurrezione implica ‘l’atto di alzarsi’, un atto potente. Una persona che era seduta poi si alzò e continuò a stare in piedi. Questo è un segno di prontezza e un segno che una persona è in perfetta salute: alzarsi. Pertanto, iniziamo l’inno quotidiano di lode e diciamo: Alzatevi, o figli della luce, lodiamo il Signore degli eserciti. I figli della luce sono i figli della resurrezione. E iniziamo con il verbo ‘Alzatevi’. Questa è la gloriosa resurrezione che godiamo.” Inoltre, la comunione dello Spirito Santo, che ci unisce tutti in un’unica Chiesa, in un’unica fede, in un’unica opera, in un’unica speranza, e che ha inizio da un unico amore. Diventiamo così tutti membra dell’unico Corpo di Cristo, e Cristo ne è il Capo. L’opera dello Spirito Santo in noi è quella di unirci attraverso i Santi Sacramenti, attraverso la preghiera, le letture e tutte le pratiche spirituali. È Lui che ci guida verso l’unità, verso la perfezione della comunione, affinché viviamo la nostra fede in armonia, come un solo cuore e una sola anima in Cristo. Questo è l’amore, questa è la grazia, e questa è la comunione. Per questo motivo, in ogni preghiera, il sacerdote conclude con questa espressione finale. Egli ci ricorda le opere di Dio per noi: l’amore, la grazia e la comunione. Questo è il nostro programma di vita, riflesso nelle letture della Chiesa. Lo troviamo nei Vangeli delle liturgie lungo tutto l’anno copto. Nei mesi di Tut e Babah, apprendiamo l’amore di Dio Padre. Nei sette mesi successivi, a partire da Hathor, impariamo a conoscere la grazia dell’Unigenito Figlio, che ha operato tra noi e per noi. E nei mesi rimanenti dell’anno copto, impariamo la comunione, il talento e il dono dello Spirito Santo. La Resurrezione è una grande potenza. Una delle storie più belle che simboleggia questa forza è la seguente: Alcuni bambini andarono a chiedere al fuoco: «Sei tu la cosa più potente sulla terra?» Il fuoco rispose: «No, l’acqua è più forte di me.» Allora i bambini si rivolsero all’acqua: «Sei tu la cosa più potente sulla terra?» L’acqua rispose: «No, il sole è più forte di me. Mi fa evaporare.» Si rivolsero quindi al sole: «Sei tu la cosa più potente prima della terra?» Il sole rispose: «No, le nuvole mi coprono e mi oscurano.» Andarono allora dalle nuvole e chiesero: «Siete voi le più potenti sulla terra?» Le nuvole risposero: «No, l’aria ci muove da un luogo all’altro.» Si rivolsero quindi all’aria: «Sei tu la cosa più potente sulla terra?» L’aria rispose: «No, la montagna è più forte di me, perché quando la incontro, mi devia e non riesco a superarla.» Andarono allora alla montagna: «Sei tu la cosa più potente sulla terra?» La montagna rispose: «No, l’uomo è più forte di me, perché può scavarmi e abbattermi.» Infine si rivolsero all’uomo: «Sei tu la cosa più potente sulla terra?» E l’uomo rispose: «No, la morte è più forte di me. Io non posso sconfiggere la morte.» Allora dissero: «Andiamo a chiedere alla morte. Sei tu la cosa più potente?» La morte rispose: «No, Cristo è più forte di me, perché con la Sua morte ha calpestato la morte. Con la Sua morte sulla croce, Egli ha vinto la morte.» Come ci insegna l’Apostolo Paolo: «O morte, dov’è il tuo pungiglione? O inferno, dov’è la tua vittoria?» (1 Corinzi 15:55) Cristo è morto sulla croce ed è risorto dai morti per sconfiggere la morte. In questo modo, ci ha donato la vita eterna. Noi proclamiamo: «Cristo è risorto dai morti. Con la morte ha calpestato la morte, e a coloro che sono nei sepolcri ha donato la vita eterna. Vi porgo i miei più sentiti auguri in occasione della gloriosa Festa della Risurrezione. Rivolgo i miei auguri a tutti i Metropoliti, Vescovi, Sacerdoti, Egumeni e Presbiteri. Rivolgo i miei auguri ai Diaconi e ai membri laici. Rivolgo i miei auguri a tutti i servitori e a tutte le famiglie copte che celebrano la gloriosa Festa della Risurrezione. Rivolgo i miei auguri a tutti i bambini e i giovani presenti in ogni chiesa, in ogni servizio, in ogni angolo del mondo. Una delle fortunate coincidenze di quest’anno è che tutti noi celebriamo insieme la gloriosa Festa della Risurrezione. Tutti i cristiani del mondo intero festeggiano la Risurrezione nello stesso giorno. È una benedizione particolare, poiché quest’anno ricorre anche il diciassettesimo centenario del Primo Concilio Ecumenico di Nicea — il Concilio che formulò il Credo: “In verità, crediamo in un solo Dio.” Rivolgo i miei auguri a tutte le Chiese del mondo. Rivolgo i miei auguri a tutti coloro che operano e servono. E vi trasmetto l’amore della Madre Chiesa in Egitto, a tutte le nostre Chiese in Nord America, Sud America, Europa, in Africa, nella Sede di Gerusalemme, in Asia e in Australia. A tutti rivolgo i miei auguri più sinceri per una festa benedetta ed una risurrezione con Cristo, e una gioia che accompagni tutta la vostra vita. E non dimentichiamo l’amore, la grazia e la comunione fraterna. Al nostro Dio sia la gloria e l’onore, ora e per sempre. Amen.. |
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